Osservando le immagini di Franco Donaggio, in un imponente bianco nero di grande formato, ci si sente più viaggiatori che osservatori, si va lungo un percorso fatto di nuove estranee sensazioni che vengono da remoti luoghi interiori dell'artista resi visibili, luoghi costruiti da intuizioni, emozioni, congetture, difficilmente esprimibili in fotografia ed in questo lavoro rese evidenti, quasi prorompenti. ‘Prima del Giorno’ è un lavoro permeato di mistero, una navigazione nell'onirico, sembra quasi che l'artista si sia messo in una camera a giocare con le grandi muse Realtà e Finzione, con lui compagne creative di un lungo sogno prima che arrivi la luce del giorno, e con esso le contraddizioni della vita. E’ un universo agnostico, quello di Donaggio, nel senso più eroico del termine, quello della consapevolezza

 dei limiti umani ma anche dell’eticità di questa medesima condizione. I limiti, la consapevolezza dei limiti, la loro accettazione come affermazione della dignità dell’uomo, della condizione umana che è quella dell’inconoscibilità del mistero ma anche della necessità di porsi continue domande sempre deluse. E la domanda muta resta sospesa nell’aria e viene solo rimandata alle opere più recenti, quelle dell’infinitamente grande e dell’infinitamente piccolo, dove la natura scompare e giganteggia il simbolo, maschera o drago o monolite di cui l’uomo, infinitesima particella dell’universo, può vederne solo una parte, mai l’intera forma, mai il verbo.