Una pittura sociale densa perché percorsa di “verità” vissute e o condivise con il ceto più popolare, pittura di “verità” gridate o aspirate. In questo senso si deve leggere anche l’illustrazione “colta” della Divina Commedia realizzata con 100 tavole e pubblicata da Grafica & Arte negli anni 90 che resta uno dei lavori più importanti e conosciuti di Attilio Gattafù. La mostra presenta complessivamente una quarantina opere. Le pitture, alcune anche di grande dimensione e notevole impatto, sono realizzate negli ultimi dieci anni mentre le opere grafiche risalgono anche agli anni 90 del novecento. 

La mostra numero 125 organizzata dall’Associazione Seriatese Arti Visive in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura del Comune di Seriate e ospitata nello spazio espositivo del Palazzo Municipale è intitolata “Attilio Gattafù : La Verità in Pittura - passione solitaria di un chierico”. Un titolo che nella sua originalità ci dà la chiave di lettura di questo artista, Attilio Gattafù che, nato a Bergamo nel 1933,  è nel panorama bergamasco, come bene illustra nella sua presentazione in catalogo Attilio Pizzigoni, una figura centrale e al contempo appartata di quella sorta di neorealismo pittorico che originava le sue immagini dal contesto sociale della provincia italiana e nello specifico di Gattafù, bergamasca.