La nuova stagione espositiva dell’ASAV inizia con una mostra che si inserisce nel calendario delle feste patronali dedicate al 250° anno dalla fondazione dell’attuale chiesa parrocchiale del SS. Redentore. L’esposizione attraverso pannelli esplicativi, fotografie, documenti e opere originali, vuole ripercorrere il formarsi del complesso religioso del SS. Redentore che, iniziato nel 1769, si completerà con la costruzione del campanile solo nel 1938.

Si tratta di un cammino lungo che ha coinvolto parroci, sacerdoti, cittadini, tecnici e artisti e ha evidenziato il percorso religioso, civico e culturale di questa comunità.

E’ una occasione unica per aprire una finestra su questo “cammino” che vuole storicizzare ciò che solitamente vediamo con non sufficiente coscienza o addirittura non vediamo e per scoprirne il senso profondo.

L’Amministrazione comunale ringrazia A.S.A.V per il lavoro di ricerca e cura fatto, augurandole di proseguire lungo la strada del sapere divulgativo finalizzato a rendere vivo il dibattito sulle arti visive a Seriate e, come in questo caso, sul senso di appartenenza di una comunità.

 

PREZIOSA PROPOSTA IN UN NOTEVOLE CONTESTO 

Ringrazio i componenti dell’ASAV, nella persona del suo Presidente, l’Architetto Guglielmo Clivati, per la delicatezza mostrata nei confronti della parrocchia in quest’anno di celebrazioni per il 250° dalla posa della prima pietra della chiesa parrocchiale. L’hanno fatto alcuni mesi fa realizzando la mostra sui campanili di Seriate, lo completano ora, inserendosi nel ricchissimo contesto delle feste patronali di questo 2019, con la mostra sulle reliquie e sui santi legati alla nostra parrocchia, accompagnata da questa preziosa pubblicazione. Ci aiutano così a ritrovare alcune radici imprescindibili della storia della comunità di Seriate, che la parrocchia è chiamata a custodire.

Considero tutto questo un dono importante, perché ci regala la possibilità e ci chiama a ritrovare il respiro secolare della vita comunitaria, nella quale si intrecciano e si ritrovano storia, arte, fede. In questo modo possiamo toccare con mano e fare memoria… di preziosi aspetti della nostra cultura, non tanto per fare dell’archeologismo o riaprire tombe polverose, quanto per riappropriarci della nostra vera storia.